AUTORI 

Carosi C., Biondi G., Bracco A. L., Della Ventura A., Falco S., Galati F., Latini B., Livi M., Maggi A., Marrocco G., Milone L., Musacchio L., Orsini G., Palandrani R., Pozzan L., Rossi I., Sgarra G. M., Silvestri D., Vallone E., Vergaretti L., Pagani F. e D’Aponte E. 

L’obiettivo del presente studio è stato quello di determinare la percentuale degli studenti del liceo Volterra con i diversi colori degli occhi e confrontarla con la distribuzione di questi colori nella popolazione europea. Per raccogliere i dati, abbiamo adottato un metodo diretto, utilizzando delle tabelle cartacee assegnate a ogni classe, in cui ciascuno studente ha indicato il proprio colore degli occhi. Questo approccio non è stato digitalizzato per favorire un’interazione più tangibile e diretta. Una settimana dopo, le tabelle sono state recuperate e i dati raccolti in termine di partecipazione,il progetto ha ottenuto una risposta molto elevata da parte degli studenti iscritti coinvolgendo la quasi totalità degli alunni . I risultati forniscono una base per analizzare e comparare la distribuzione del colore degli occhi tra gli studenti del Volterra e quella della popolazione europea, permettendo di trarre conclusioni utili su eventuali differenze o similitudini demografiche. 

INTRODUZIONE 

La genetica di popolazione è una disciplina che si occupa di studiare la distribuzione e la variabilità dei geni all’interno di popolazioni specifiche, cercando di comprendere come fattori ereditari e ambientali influenzino le caratteristiche di una popolazione. Tra gli aspetti più visibili e facilmente osservabili nella popolazione umana, il colore degli occhi rappresenta uno dei tratti fenotipici più studiati. Si tratta di un carattere poligenico, cioè determinato dall’interazione di più geni, che ne regolano la complessità. In particolare, più di 50 geni sono coinvolti nella definizione del colore degli occhi, distinguibile in tre principali categorie: scuri, azzurri e verdi. 

Il colore degli occhi è influenzato principalmente dal gene OCA2, responsabile della regolazione della quantità e del tipo di melanina presente nell’iride. Varianti specifiche di questo gene, insieme ad altri fattori genetici, determinano la produzione di melanina, portando a tonalità più scure o più chiare. Questo rende il colore degli occhi un esempio ideale per esplorare le dinamiche della genetica di popolazione e per riflettere sulla diversità genetica presente nelle comunità. 

Il nostro progetto si propone di indagare la distribuzione del colore degli occhi tra la popolazione degli studenti del liceo Volterra, al fine di confrontare i dati raccolti con la media europea. 

MATERIALI E METODI 

Il lavoro esposto in questo articolo è stato frutto di un corso di genetica di popolazione svolto all’interno del liceo scientifico Vito Volterra, la cui sede si trova in via dell’Acqua Acetosa, 8A, 00043, Ciampino, RM. Nel corso di diverse lezioni, il gruppo di studenti del triennio che ha aderito al progetto, ha organizzato la ricerca e suddiviso il lavoro, per poi rielaborare i dati raccolti e procedere con la stesura di questo articolo. 

Durante il primo incontro, avvenuto il giorno 15 ottobre, le docenti Pagani e Carosi hanno guidato gli studenti nei principi teorici fondamentali necessari alla realizzazione del lavoro grazie a una presentazione introduttiva realizzata, e hanno proseguito con la suddivisione delle classi per gruppi di lavoro composti da due alunni. Ogni coppia ha elaborato una scheda per la raccolta dei dati da consegnare alle classi del liceo assegnate per la raccolta dati, disponendo in ognuna di esse una sezione per l’inserimento di: classe, numero di alunni per classe, numero di studenti con iridi di colore verde, numero di studenti con iridi di colore azzurro o blu, numero di studenti con iridi di colore scuro (nero o marrone) e in alcune schede, anche il numero di studenti con l’eterocromia (la caratteristica somatica di quegli individui che presentano differente colorazione di due parti del corpo omologhe, in questo caso la differente colorazione delle iridi), che avrebbe aggiunto il colore di entrambe le iridi. Sono stati forniti nel modulo anche i dati per il contatto di alcuni studenti e professori referenti del progetto, in caso di necessità di chiarimenti per le classi, e la data di consegna della scheda. In Fig. 1 è rappresentato l’esempio di una scheda per la raccolta dei dati. 

Fig. 1: scheda rappresentativa per la raccolta dei dati nelle classi 

Nel corso del secondo incontro, svoltosi in data 18 ottobre, i gruppi di lavoro si sono recati nelle classi a loro assegnate durante l’orario scolastico, esponendo il progetto e consegnando i moduli a uno dei rappresentanti di classe, nella maggior parte dei casi, o a un altro studente, che si sarebbe dovuto prendere carico di farlo compilare ai compagni.

Dopo un’attenta valutazione si è concordato che la modalità di presentazione in presenza sarebbe stata la via ottimale per l’introduzione del progetto all’istituto, in quanto una comunicazione a voce risulta più efficace e riscontra un maggior numero di partecipazione da parte della popolazione. 

Il giorno 25 ottobre, i gruppi di lavoro, durante l’orario scolastico, hanno raccolto le schede compilate dagli studenti nelle rispettive classi in cui le avevano in precedenza consegnate, per poi affidarle alla custodia delle docenti referenti del progetto; altre classi hanno invece provveduto alla consegna del modulo tramite mail scolastica alle professoresse o agli studenti partecipanti al progetto, che hanno provveduto a inoltrarle, sempre rispettando le tempistiche adeguate alla raccolta e all’analisi dei dati del progetto. 

Nella lezione successiva, in data 29 ottobre, gli studenti si sono suddivisi i moduli con i dati relativi di ogni classe, per gruppi di lavoro, e ognuno di essi ha compilato un foglio excel condiviso con i risultati ottenuti, per poi svolgere la relative statistiche, ricavando: il numero di classi che ha partecipato, il numero di studenti totali in ogni classe che ha partecipato e la quantità esatta di studenti partecipanti nelle classi che hanno collaborato, calcolando le relative percentuali sul totale complessivo nell’istituto. Di seguito, per ogni colore delle iridi, è stato ricavato il totale degli studenti che lo posseggono nella scuola e la loro percentuale per il totale degli studenti partecipanti. Nella stessa giornata, insieme alle docenti, gli studenti si sono organizzati per la divisione dei paragrafi per la stesura dell’articolo scientifico basato sui dati raccolti ed elaborati. 

In data 14 novembre, gli studenti hanno provveduto alla stesura dell’articolo scientifico, dividendosi nei gruppi stabiliti nell’incontro precedente. Alla fine della lezione ogni squadra di lavoro ha allegato il proprio paragrafo in un documento condiviso a tutti i partecipanti al progetto, che le docenti avrebbero poi revisionato, aggiungendo eventuali correzioni e annotazioni. 

Nella giornata del 19 novembre si è svolto l’ultimo incontro previsto, in cui gli studenti hanno revisionato e modificato l’articolo secondo i consigli forniti dalle docenti per poi elaborarne una stesura finale. Una volta terminato, il lavoro concluso è stato sottomesso alla redazione scientifica del giornalino scolastico “ElettronVolt”. 

RISULTATI 

In seguito alla raccolta dei dati sulla popolazione del Volterra, sono state riconsegnate 47 schede, corrispondenti all’81% del totale delle classi. Per quanto riguarda invece il numero di alunni abbiamo chiesto ad un totale di 1172, corrispondenti all’83% degli iscritti alla nostra scuola; di questi hanno partecipato il 96%. Dopodiché è stata svolta l’analisi delle risposte ricavate ottenendo le percentuali di persone delle classi con gli occhi di colore scuro, verde, azzurro/blu. Abbiamo riscontrato una netta maggioranza della tonalità scura che corrisponde al 67% degli studenti che hanno preso parte alla raccolta dati. Per quanto riguarda le tonalità chiare, invece, i risultati ottenuti dimostrano che gli occhi verdi prevalgono su quelli azzurri, con una percentuale del 19% contro il 14% degli occhi meno comuni all’interno della scuola (Tabella 1). Inoltre abbiamo riscontrato 2 casi di eterocromia (Fig. 2), ovvero la caratteristica nella quale i due occhi si presentano di due colori diversi.

Fig. 2:esempio di eterocromia nel colore dell’iride degli occhi 

Tabella 1: riassunto dei dati ottenuti 

CONCLUSIONI 

In questo progetto abbiamo esaminato la diversità genetica del colore dell’iride dell’occhio, prendendo come campione la popolazione della nostra scuola. L’obiettivo di questo studio era di confrontare le frequenze degli occhi scuri, verdi e azzurri/blu nella nostra scuola con quelle della popolazione europea. 

Lo studio delle probabilità del colore degli occhi tra gli studenti ha permesso di osservare come la genetica influenzi la distribuzione di questa caratteristica fisica all’interno di un gruppo di persone. Analizzando la frequenza dei vari colori degli occhi, abbiamo potuto notare che, come ci si aspettava, esistono alcune tendenze comuni che riflettono le leggi di ereditarietà e la combinazione dei geni dominanti e recessivi. 

La probabilità di nascere con occhi di un certo colore cambia anche in base alla composizione genetica della popolazione. Ad esempio, in Scandinavia e nei paesi baltici, gli occhi blu sono molto frequenti, mentre in Italia, Spagna o Grecia prevalgono tendenzialmente gli occhi marroni. Questo fenomeno evidenzia come l’evoluzione e l’adattamento alle diverse condizioni ambientali abbiano influenzato la distribuzione dei colori degli occhi. Inoltre, il colore deriva dalla distribuzione di melanina nell’iride, quindi nei paesi nordici il colore blu è più diffuso perché dato da una quantità minore di melanina. 

In sintesi, i colori degli occhi in Europa variano notevolmente a seconda delle regioni, con una predominanza di occhi chiari al nord e di occhi scuri al sud. Secondo i dati ricevuti anonimamente dagli studenti, abbiamo riscontrato i seguenti risultati: 67% occhi scuri, 19% occhi azzurri, 14% occhi verdi. Come previsto prevale il colore scuro, conforme al nostro studio che presenta il colore scuro come carattere dominante. 

In conclusione, i risultati ottenuti offrono una panoramica sulla frequenza dei colori degli occhi all’interno di una popolazione specifica, ovvero quella della nostra dimostrando una netta prevalenza degli occhi scuri come atteso dalla collocazione geografica del nostro Paese. 

ACKNOWLEDGEMENT 

Ringraziamo i collaboratori scolastici per la pulizia e la sorveglianza della scuola durante lo svolgimento degli incontri previsti per lo svolgimento del progetto; i tecnici informatici che hanno fornito i supporti digitali per la raccolta e l’elaborazione dei dati, e la stesura del presente lavoro scientifico 

SITOGRAFIA 

https://www.unictmagazine.unict.it/il-dna-e-il-colore-degli-occhi 

https://www.allaboutvision.com/eye-care/eye-anatomy/most-common-eye-color/ https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1872497318303387

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