In occasione della recente introduzione di questa nuova piattaforma ancora piena di punti interrogativi, ElettronVolt ha deciso di affrontare l’ argomento e unire tutto quello di cui professori e studenti sono a conoscenza in un unico articolo, volto anche a spiegare la nascita e lo scopo di questa nuova proposta che ora interessa le classi del triennio, e che dall’anno prossimo verrà estesa anche al biennio.

In seguito al decreto di adozione delle Linee guida per l’orientamento, relative alla “Riforma del sistema di orientamento”, ci sono state novità per la scuola italiana.

Ma perché questo rinnovamento è stato attuato solo adesso? La riforma è legata al PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza),  il programma con cui il governo gestisce i fondi europei: perciò, questo processo di cambiamento è stato attuato appena è stata data la disponibilità di tipo economico dal governo, che poi tramite un decreto è stato esteso a tutto il Paese. 

Come tutti sappiamo, nelle scuole secondarie di secondo grado l’orientamento è già esistente attraverso varie attività come PCTO e UDA: perciò, quali sono le novità di questa riforma? 

La specificità di questa riforma sta nella realizzazione di una piattaforma digitale e nell’introduzione di figure (tutor) che affiancano i docenti al fine di  individuare e valorizzare le peculiarità e le inclinazioni degli studenti. I docenti tutor  hanno anche  il compito di  indirizzare gli studenti nei meandri della piattaforma stessa.

A seguito di questa riforma è scaturita una riflessione generale riguardo all’abbandono del percorso di studi: come arginare  questo enorme problema che affligge la scuola italiana?

La risposta è arrivata in seguito al decreto: lo scopo principale della riforma è quello di convogliare le risorse degli studenti verso direzioni più coerenti con le loro capacità e aspirazioni.  Tali capacità verranno esercitate prendendo come punto di riferimento principale non solo l’ambiente scolastico ma anche altri ambiti in cui il ragazzo si esprime al meglio. Quindi, allenare delle competenze oggi, che occorreranno per affrontare qualsiasi tipo di situazione, problema o difficoltà domani. 

Molte volte gli studenti lasciano gli studi o cambiano scuola perché sono convinti di non avere le giuste capacità per proseguire il percorso scolastico, in realtà è probabile che non abbiano mai avuto modo di sviluppare le loro competenze. Da ciò si può evincere un duplice scopo della riforma:  fornire agli studenti gli strumenti per affrontare possibili dinamiche future e valorizzare le competenze non solo in previsione di un percorso universitario, come molti studenti pensano, ma per affrontare qualsiasi altra scelta di vita degli studenti. 

 

Dalla riforma è nata la piattaforma “Unica”, che comprende tutto ciò che è necessario affinché si realizzi  un orientamento costruito in modo saldo e concreto.

Si chiama “Unica” proprio perché rappresenta la fusione di tutte le piattaforme in una sola, l’unione di tutto ciò che riguarda il percorso scolastico di ogni studente. Sul sito è infatti possibile osservare i percorsi di studio della scuola primaria e secondaria, la sede scolastica, le materie affiliate e i risultati annuali di ogni scrutinio. Questa caratteristica che delinea i tratti di ogni studente si traduce in  un attestato che conferma il percorso scolastico di ognuno di loro.

Inoltre, il nuovo concetto di orientamento si basa sullo sviluppo delle competenze in vista di una prospettiva nella quale non vi sarà più una valutazione in base all’esito dell’esame di Stato, o di quello di laurea, ma in base alle conoscenze, abilità ed esperienze di ogni studente. 

L’ampliamento delle competenze vedrà il suo sviluppo in attività extra-scolastiche, che dovranno essere attestate da certificazioni.  Tali certificazioni verranno collocate in una sezione della piattaforma, chiamata E-Portfolio, nella quale viene dichiarato dai referenti delle attività svolte quanto quella competenza è stata sviluppata. Questa sezione ha l’obiettivo  di agevolare la riflessione e l’individuazione dei maggiori punti di forza dello studente all’interno del percorso  formativo.

Come abbiamo detto, la figura che si occuperà di accompagnare lo studente è il docente tutor: se il docente nota che una competenza è stata sviluppata poco, ha il compito di indirizzare lo studente verso attività che stimolino la crescita di quella specifica capacità.

Alla luce di tutto ciò, crediamo che sia  molto importante per studenti e docenti  cercare di cambiare prospettiva riguardo all’orientamento, perché è proprio quello che la riforma punta a fare. 

Lo scopo dell’innovazione introdotta quest’anno è farci percepire l’orientamento come un lavoro da fare su noi stessi, farci assumere la consapevolezza delle attività extra-curricolari che svolgiamo e, infine, farci comprendere che ci sono aree di miglioramento sulle quali dobbiamo agire per il nostro futuro, non obbligatoriamente universitario, ma che riguarda la nostra vita.

Annamaria B. 3A

 

Leave a Comment

Your email address will not be published.