INTERVISTA ALL’EXCHANGE STUDENT AMELIE
Amelie Scharrer è una studentessa svizzera di sedici anni, arrivata da più di cinque mesi a Ciampino. Grazie ad un progetto di exchange ha deciso di visitare l’Italia ed ha acconsentito a farsi intervistare per conto del giornalino scolastico.
- Buongiorno Amelie, prima di iniziare la vera e propria intervista ti chiederei di descriverti in breve
Buongiorno anche a te. Come sai sono una studentessa svizzera che viene da Zurigo. L’anno scorso ho deciso di fare un semestre di studio in Italia e sono arrivata a Ciampino a fine Gennaio. Abito con una famiglia ospitante abbastanza vicino alla scuola e rimarrò qui per un altro mese. Prima di venire in italia non avevo mai visto o parlato con loro perciò ero molto emozionata. Qua al Volterra sono al terzo anno, però giro in po’ in diverse classi e così ho pure conosciuto una prima, una seconda ed un’altra terza.
Nel mio tempo libero suono la chitarra, che ho portato anche qui in Italia. In Svizzera mi piaceva fare danza e facevo parte degli scout. Qui invece ho iniziato con il coro della scuola e gioco a padel. Poi mi piace ascoltare la musica (anche italiana), fotografare, disegnare, leggere e ovviamente anche uscire con gli amici. Mi definirei tranquilla, creativa, positiva, aperta e qualcuno a cui piace conoscere nuove persone.
- Per quale motivo hai scelto proprio l’Italia?
Ero molto indecisa all’inizio e non sapevo proprio dove andare. Però sapevo che avevo voglia fare questa esperienza, allora ho iniziato a fare una lista dei pro e dei contro di tutti Paesi che c’erano sulla lista dell’agenzia di exchange. Fino all’ultimo ero convinta di andare in Uruguay, però poi all’ultimo momento ho cambiato idea. L’Uruguay è lontanissimo dalla Svizzera e comunque non conoscevo né la cultura né la lingua: invece l’italiano già lo studiavo a scuola da un anno ed ero anche stata in Italia tante volte, quindi ho deciso di andare in un posto un po’ più familiare (anche se ovviamente non è la stessa cosa vivere qua e venire qua come turista solo per qualche settimana).
- Quali sono gli aspetti che ti hanno sorpreso di più del nostro Paese?
L’aspetto che mi ha sorpreso di più forse è che qui è veramente così come si dice. Mi spiego meglio: quasi tutti stereotipi sugli italiani sono veri.
Puoi farmi qualche esempio?
Beh, è vero che mangiate sempre pasta. Poi gesticolate spesso e fate sempre quel gesto con la mano, quello dove unite il pollice alle altre dita. Un’altra cosa che ho notato è l’importanza che date ai rapporti familiari, mi sembra siano molto stretti. Il modo di vestire poi è quello che ci si aspetterebbe da un italiano.
- Quali sono le maggiori difficoltà che hai riscontrato nell’adattarti ad una nuova cultura?
Ho letto un articolo in cui c’era scritto che la difficoltà nel parlare con persone di altri paesi non è solo la lingua ma anche il fatto che pensano in un modo diverso. Anche se sembra forse un po’ stupido in parte è vero. Ho visto che i miei coetanei in Italia hanno interessi diversi rispetto a quelli a cui sono abituata. Ovviamente ci sono persone con interessi diversi anche in Svizzera, ma ho notato che questo mi capita molto di più in Italia. Cose che per un italiano sono normalissime, come ad esempio persone importanti italiane o anche sistemi dello stato o della scuola, per uno straniero possono essere strani ed hanno bisogni di essere spiegati. Direi che abituarsi a tutto questo e anche abituarsi alle persone nuove è una cosa difficile e richiede tanta pazienza, sia da parte mia che da parte delle altre persone che devono sempre spiegare tutto. Poi ovviamente anche la lingua era, i primi giorni e ancora oggi qualche volta, una grande difficoltà. Ho sentito la nostalgia ed un forte shock culturale, ma sapevo che fosse totalmente normale all’inizio.
- Cosa ti è piaciuto di più dell’esperienza e cosa ti macherà una volta tornata a casa?
Dopo essere andata in Italia in vacanza per tanti anni e avendo visto tutto dal punto di vista del turista (anche gli italiani stessi), mi è piaciuto molto cambiare prospettiva e vedere come gli italiani sono veramente. L’Italia come paese mi piace molto, in particolare per il mare e per i piccoli paesini con solo una piazza. Sicuramente le persone mi mancheranno tantissimo! Anche se sono stata qui solo sei mesi, gli amici che ho conosciuto e la mia “nuova famiglia” sono diventati molto importanti per me e non vedo l’ora per tornare presto e rivedere tutti! Come mi mancava la Svizzera mi mancherà anche la mia vita qui, perché sento che l’Italia è diventata un po’ come una seconda casa.
- Se pensi sia stata un’esperienza positiva, la consiglieresti?
Qualche volta, soprattutto all’inizio, mi sentivo un po’ triste. Questo perché vedevo i miei amici in Svizzera che facevano cose belle tutti insieme e io qua non avevo quasi nessuno. Mi sono sentita anche in ansia perché non sapevo come sarebbe andata, però non mi sono mai pentita di essere venuta qua. Avevo scelto di fare questa esperienza anche se sapevo che sarebbe stato difficile. Ero comunque sicura che, durante questi sei mesi, i miei amici a casa e soprattutto la mia famiglia sarebbero rimasti gli stessi e che li avrei visti presto.
Sicuramente consiglierei questa esperienza a tutte e tutti, perchè mi ha aiutato a crescere tantissimo e anche mi ha permesso di apprezzare di più cosa è importante per me a casa. L’esperienza in generale è stata molto bella! Consiglierei però di informarsi bene prima di partire e di non idealizzare troppo l’esperienza. Così come ci sono molti lati positivi, ci sono anche lati negativi. Se vi serve qualche consiglio, potete con piacere scrivermi un’e-mail (amelies@gmx.ch) 🙂
A questo punto voglio ringraziare tutti e tutte per avermi dato questi sei mesi bellissimi! Grazie mille! <3
Ludovica III Sint