Nell’arco della storia, durante lunghi anni di battaglie e soprusi, milioni di persone si sono nel tempo ribellate a forme di stato ingiuste, stanche di rimanere in silenzio e decise a cambiare il mondo rivendicando la dignità della persona come inalienabile. Sarà proprio grazie al loro coraggio e al loro sacrificio che oggi possiamo parlare di DIRITTI UMANI.
Ma che cosa sono effettivamente i Diritti Umani? Ritengo che domanda più difficile non possa esistere.
Sono i diritti che si hanno semplicemente perché si è un essere umano, indipendentemente da quale sia il proprio paese di provenienza, quanti anni si abbiano o in cosa si creda. Facciamo parte dello stesso mondo e per questo dobbiamo essere considerati tutti uguali. I diritti umani sono la responsabilità comune di rispettarci a vicenda, di aiutarci e proteggerci l’un l’altro nel momento del bisogno.
Ma è veramente così? Siamo veramente sicuri che i diritti umani vengano rispettati e che non siano solo parole messe su carta?
Onestamente, dopo aver visto e sentito ciò che sta accadendo al giorno d’oggi nel mondo, ritengo che la risposta a queste domande sia solo una: NO.
E’ il 24 febbraio 2022, le truppe russe sono entrate nel territorio ucraino: ormai è ufficiale, la Russia vuole invadere l’Ucraina. Lo scontro che vede come protagonisti questi due Paesi va avanti da molto tempo, quasi sette anni, e tra ragioni diplomatiche e militari, il riconoscimento delle repubbliche di Donetsk e Lugansk ha solo che aumentato le tensioni.
Dopo soli cinque giorni dall’inizio dell’invasione si contano già centinaia di vittime e decine di migliaia di persone in fuga dalla guerra: mentre si stanno organizzando i primi negoziati, il conflitto armato sta provocando un’infinità di violazioni dei diritti umani e, come accade sempre in questi casi, a risentirne maggiormente sono gli innocenti cittadini. Ormai siamo circondati da notizie del tipo: “l’esercito russo sta provocando attacchi indiscriminati contro zone residenziali”, “Altro bombardamento contro strutture mediche!”, “Danneggiate infrastrutture sociali e civili”.
Le cifre del governo ucraino indicano persino di 2000 civili uccisi e 1.684 feriti.
Qui stiamo parlando di veri e propri “crimini di guerra”.
Tutti i diritti sono calpestati: il diritto all’autodeterminazione dei popoli, il diritto alla libertà, il diritto alla vita, alla salute, il diritto all’istruzione..
Nei territori di guerra compare lo spettro della fame, nei paesi occidentali l’economia ne risente enormemente poiché i prezzi degli alimenti e dei beni di prima necessità, sono aumentati drasticamente.
Ed è di fronte a tutta questa disumanità che vorrei ricordare a tutti il primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, forse il più importante fra tutti, che in poche e semplici parole sintetizza il vero significato di essere “umani”. Esso sancisce: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.”
A ulteriore conferma di ciò vi riporto le parole di Agnes Callamand, attivista francese e forte sostenitrice dei diritti umani : “Mentre i razzi cadono sulle basi militari ucraine, già arrivano le prime notizie sull’uso di armi indiscriminate da parte dell’esercito russo. Ribadiamo la richiesta a tutte le parti coinvolte nel conflitto di rispettare rigorosamente il diritto internazionale umanitario e il diritto internazionale dei diritti umani. Questo significa proteggere le vite dei civili, le loro abitazioni e infrastrutture, non lanciare attacchi indiscriminati e non usare armi vietate come le bombe a grappolo. Continuiamo a chiedere di consentire e facilitare l’accesso alle agenzie umanitarie affinché possano fornire assistenza ai civili che ne hanno bisogno”.
Se volgiamo lo sguardo in Russia e pensiamo che lì invece vada tutto bene, stiamo facendo un grande errore.
Mentre la guerra continua incessantemente, all’interno di questa potenza mondiale vi è un’esplicita violazione di una serie di diritti tra i primi quello di parola e di libera espressione delle proprie idee, quello di riunione e associazione. Due i fatti che confermano questo: milioni di persone hanno scelto di manifestare contro la scelta del proprio paese di scendere in guerra contro l’Ucraina, subendo immediatamente una dura repressione. Infatti giorno dopo giorno, aumentano sempre di più gli arresti; i mezzi di comunicazione di massa sono sotto lo stretto controllo del governo, tra propaganda e vietato accesso alle principali piattaforme social internazionali.
Ma la cosa peggiore è che tale oppressione, ora in forte evidenza a motivo della guerra in corso in europa, in particolare dalla fine della seconda guerra mondiale, è iniziata ad aumentare sempre di più in molti territori del mondo, e in paesi come l’ Afghanistan, la Corea del Nord, l’Iran e Cuba, è diventata una vera e propria consuetudine.
E noi, oggi? Siamo veramente pronti a rinunciare ai nostri diritti? Di fronte a così tanta barbarie non dobbiamo stare in silenzio e subire, dobbiamo lottare, far sentire la nostra voce. Stiamo parlando della nostra stessa vita, non lasciamo che ci venga portata via sotto i nostri occhi.
Uno dei più importanti difensori dei diritti umani, Nelson Mandela, una volta disse:
“Negare alle persone i loro diritti umani significa sfidare la loro stessa umanità”!
Non permettiamolo!!!
Elisa 4E